In questo frangente di quarantena, la maggioranza delle persone lavora da casa, sono state eliminate tante attività e impegni, apparentemente abbiamo molto tempo libero, possiamo programmare l’apprendimento di una nuova lingua o di selezionare, finalmente, le centinaia di foto in attesa di stampa ma, spesso, alla fine della giornata, la sensazione può esser quella di non aver concluso niente, di non aver reso, di esser stati coinvolti in mille progetti ma di non averne terminato nessuno!
Com’è possibile? Certamente non è facile organizzare il tempo in modo istintivo ma possiamo aiutarci con tante tecniche.
La mia preferita è la famosa “ tecnica del pomodoro” di Francesco Cirillo, che ci permette di alternare, con l’aiuto di un timer da cucina, periodi di produzione (solitamente di 25 minuti) a periodi di indispensabile riposo (solitamente 5 minuti) . L’aspetto migliore di questo metodo è la possibilità di personalizzazione, aiuta i bambini piccoli nei compiti, i teenager a tener monitorate le attività “succhia tempo”, come le chat sul cellulare e gli adulti sul lavoro o in altre attività. Inoltre, se sfruttata in tutte le sue potenzialità, la tecnica ci permette anche di esser in grado di valutare quanto tempo richiedono le varie attività per esser svolte, ci aiuta ad allenare la nostra capacità di programmazione e si presta anche a monitorare e facilitare i lavori di gruppo.
Può sembrare la scoperta dell’acqua calda, ma vi assicuro che non la è! Provate a usarla per qualche settimana e non la abbandonerete mai più. E’ come gli spaghetti al pomodoro: semplici ma ottimi, a chi non piacciono?
Il libro di Francesco Cirillo in cui parla della “tecnica del pomodoro”